08-10-2020 Colma di Mombarone  da Trovinasse  

AVVICINAMENTO: usciti dal casello autostradale di Quincinetto, seguiamo a destra le indicazioni per Settimo Vittone. Al bivio per Cornaley svoltiamo a sinistra salendo i numerosi tornanti e i 14 km ca. che portano alla fine dell'asfalto e ad una sbarra, con divieto, oltre ad un cartello segnaletico della gita.  
Lasciate le auto parto con Claudio, Carlo, Domenico, Eugenio e Franco verso lo sterrato che passa davanti all' Alpe Buri e sino al bivio dove seguiamo, a sinistra, le indicazioni del cartello che indicano per Mombarone. Saliamo la zona a pascolo poi  verso la boscaglia di Ontani e Sorbi, e fra tratti di sentiero piu' ripidi, e l'attraversamento di alcuni ruscelli usciamo finalmente all'aperto nel bel mezzo dello spettacolo della natura, fatto di grandi panorami e alpeggi; sempre sotto l'occhio della Colma di Mombarone. Dopo aver attraversato, con un' ampio arco a sinistra una zona acquitrinosa, perdiamo quota per poi risalire verso un altro alpeggio sopra i resti del Lago di Mombarone. 
Dall'incanto dello “specchio d'acqua”, procediamo a destra verso il Vallone superando la balza erbosa che porta, su ripido sentiero, a sinistra in direzione di alcune rustiche costruzioni e ad una fonte. Con una lunga diagonale, a destra, arriviamo sulla dorsale che sale al Rifugio poi alla vetta, incantati dai panorami immensi sui quattromila della Val d'Aosta e la pianura. La zona e' molto frequentata, molti sono i sentieri che portano a questa bella montagna. Cerchiamo un riparo dal vento vicino al Rifugio e fra un boccone e l'altro lancio, ad Eugenio, l'idea di fare un “giro ad anello” ovvero: percorrere la bellissima cresta (che e' li davanti a noi) di Cavalgrosso, Cavalpiccolo sino al Mte. Torretta. Dopo un breve conciliabolo cogli altri del gruppo, partiamo: scendiamo a sinistra il sentiero di cresta verso la Bocchetta di Quarn dove aggirate alcune rocce, parte l'attacco alla cresta. 
Iniziamo la salita superando, su ottima roccia e al sole, una  divertente e facile placchetta poi inizia la traccia di sentiero con neve dura che ci obbliga a procedere con cautela, visti alcuni tratti anche esposti (alcuni tratti sono attrezzati). Sempre su sentiero e facili roccette arriviamo sulla facile dorsale erbosa, e fra lunghi saliscendi arriviamo sulla vetta del Mte. Torretta. Qui rifiatiamo un attimo, beviamo un sorso d'acqua poi, seguendo “l'unica” tacca colorata trovata, scendiamo verso il “grande ometto” giù in basso davanti a noi. Con delusione non troviamo ne segni di sentiero ne tacche colorate, e neppure la possibilita' di discesa. Con una lunga diagonale ci spostiamo a sinistra verso un altro “grande ometto”. Nulla di fatto. 
Certi di essere vicini al sentiero che ci avrebbe portato alle auto, scendiamo nella boscaglia; perdiamo quota in fretta e in poco tempo arriviamo sul sentiero ritrovando, per caso, gli amici e con loro arriviamo alle auto a conclusione di una bellissima gita che ci ha impegnati per ore 06,45 con soste (dovevamo seguire, dall'ultimo ometto, la cresta ancora più a sinistra; li avremmo trovato sicuramente il sentiero).
 
NOTE: stupenda gita escursionistica, dall'Alpe Buri alla Colma di Mombarone e ritorno. Stupenda anche la Cresta di Cavalgrosso, Cavalpiccolo e Mte. Torretta, valutata EE (Escursionisti Esperti). E' bene portarsi un po' d'acqua. All'Alpe Rasca e' comunque possibile riempire le borracce. Salendo si trova un'altra fonte. 
 
Foto a seguito. 
Il socio Bruno M. 

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