01-09-2018 Monte Bano Sentiero della Resistenza da Montoggio giro ad anello

Con una bella mattina di primo settembre parto con l'amico Francesco per una escursione di mezza giornata. Dal posteggio della Pza. Burlando, sopra Pza. Balilla di Montoggio, ha inizio il sentiero della Resistenza dedicato alla Brigata volante Severino, operativa fra le Valli Noci e Scrivia. Questo e' segnato da tre palle gialle su sfondo bianco e termina a case Teitin. Certamente sino agli anni 50-60 era una vera e ben curata mulattiera che, oltre essere una via di comunicazione fra le valli, era un percorso obbligato per le famiglie che abitavano nelle case ora abbandonate. E' inutile dire che gran parte del cattivo stato delle mulattiere e dei vecchi sentieri sono dovute all'abbandono totale delle campagne e dei boschi da parte dei loro vecchi abitanti. Le forti e abbondanti piogge, su questo anello, verificatesi con l'alluvione del 2014, hanno peggiorato ancor di piu' il sentiero.
Dal bosco di nocciole si passa a quello di castagno, alcuni secolari. Superiamo i resti di un secchereccio prima dei successivi ruderi di case in localita' ou Ciapa'. Fra la folta vegetazione si vedono ancora molte fasce, una cisterna ed un trogolo, segni di un tempo. Fra alcuni saliscendi arriviamo ad un bivio, dovevamo prendere il sentiero a destra stavamo parlando e... . Proseguiamo per 500-600 metri su di un largo sentiero Non segnato... quindi, non vedendo piu' di segnaletica ritorniamo a quel bivio, ritrovando il giusto sentiero e In breve arriviamo alla sella poi, a Casa Teitin dove finisce il sentiero della Resistenza. Scattate alcune foto da questo "balcone" panoramico proseguiamo verso il Mte. Bano, vetta che non avevo mai salito. Dalle tre palle gialle si passa al quadrato giallo pieno, e su di un albero anche la segnaletica in legno bianco-rossa, un percorso cicloescursionistico di ben 54 km dedicato all'amico scomparso Giorgio Governa. Dopo un tratto panoramico ed in piano, arriviamo ad un poggio dove c'e' una teleferica, questa volta, piu' attenti, scorgiamo i segni fra l'erba, per fortuna abbattuta, che salgono a destra e che non seguono l'evidente sentiero in piano (?). Risaliamo malamente la parte sud-ovest del Mte. Bano, senza una vera traccia. Alcuni paletti e tacche gialle, fra le poche pietre affioranti, ci portano sotto ad una lapide certamente di una persona li, forse, deceduta nel 1927. Per fortuna arriviamo in vetta commentando con Francesco il perche' di questo tracciato. Dopo una breve sosta, scendiamo la ripida dorsale sud-ovest e seguendo, come segnavia un triangolo giallo vuoto. Arriviamo ad una intersezione di sentieri: prendiamo quello a destra che, fra frane, ed un sentiero molto sconnesso e pericoloso (un tempo era una mulattiera) arriviamo a Carpi percorrendo anche un tratto in asfalto.

NOTE: per come abbiamo trovato noi il sentiero, soprattutto da Casa Teitin in poi, ritengo sia una escursione valutata EE (Escursinisti Esperti). Gita effettuata in ore 04,00 ca. Senza soste.

Come sempre le foto.
Il socio Bruno M.

 

ozio_gallery_nano


Gestione Privacy