19-06-2021 Monte Nebius da Neraissa Valle Stura di Demonte

Prima gita ai 2600 metri sulle Alpi Cozie Meridionali: il Monte Nebius. Non ero mai stato su questa montagna e chi ci e' stato l'ha definiva una vetta molto panoramica ma faticosa da raggiungere. Superato Neraissa superiore proseguiamo, su di un breve tratto sterrato, sino ad un “piccolo” spazio adibito a posteggio, prima di un piccolo corso d'acqua. Con Andrea, Claudio, Domenico e Francesco parto nell'unica ovvia direzione. Prima del Rifugio Nebius (in stato di abbandono) svoltiamo a destra, all'altezza di un cartello segnaletico, superiamo un piccolo Rio per poi iniziare la salita seguendo il sentiero inerbito e, in alcuni tratti del tutto “sparito”.
Saliamo, senza prendere scorciatoie, tutto il Vallone lasciando a sinistra l'evidente versante franoso con le sue pittoresche sculture naturali. Il sentiero sale molto ripido, non da tregua; arriviamo su di un piccolo pianoro dove troviamo i resti di una antica malga con fonte. I resti, appunto, sono sparsi un po' ovunque... il segno di una grossa valanga. Una cappa di umido rende, almeno per me, il clima insopportabile; ci conforta la vista di quel mare di fiori e qualche panorama verso il nebbioso Monte Matto. Dopo una bella rinfrescata, con bevuta, saliamo un tratto in leggera salita sino ad una “conca”, superata la quale iniziano i tornanti verso il Colle Maura delle Vinche (sarebbe stato un vero balcone panoramico). Una bava d'aria, un frugale boccone energetico, e via verso la sassosa e ripida dorsale e l'anticima, credo, sormontata da uno slanciato ometto. La vetta è ancora lontana; il sentiero ora spiana e poi perde quota sino a risalire l'ultima rampa verso la croce di vetta ed il grosso ometto, con vista Sambuco e Pietraporzio. Certamente una vetta molto panoramica... peccato per la persistente velatura. La discesa, per lo stesso itinerario, ha concluso l'escursione, valutata EE (Escursionisti Esperti), in ore 06,45 con molte soste.

NOTE: dopo l'abitato di Vinadio, si lascia a destra la grande Fortezza Albertina per imboccare una stretta lingua in asfalto che sale, fra ripidi tornanti, verso i Borghi di Podio Inferiore e superiore e quelli di Neraissa inferiore e superiore. L'unico rado segnavia “visto” e' dal Colle Maura delle Vinche alla vetta (classica lingua bianco/rossa e un rotondo azzurro. Nonostante alcuni tratti di sentiero, all'inizio, siano quasi spariti, il percorso e' intuibile. CONSIDERAZIONI: a mio avviso questo itinerario e' poco frequentato. Molte persone, che condividevano con noi la vetta, salivano da Sambuco e dal Vallone dell'Arma.

Foto a seguito.

Il socio Bruno M.

NOTE FOTO:foto 19: sentiero a ritroso col Colle Maura delle Vinche a sinistra in basso e il Monte Savi al centro. Foto 20: Monte Matto a sinistra e Becco alto d' Ischiator a destra.

 

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