L'Acquedotto Storico di Genova fra Borghi e parti dell'acquedotto nascoste e sconosciute
Molti sono i ricordi della mia infanzia: i luoghi dove nacqui, le scorribande con amici e le nuotate nei laghetti fra le gole nascoste di quelle “vallette” e sotto i ponti di quel monumento chiamato dai genovesi “u conduto”: l'acquedotto. Alcune delle sue parti non sono piu' percorribili; alcune sono chiuse, altre non esistono piu'. Numerose sono le cause: frane, cedimenti strutturali, scarsa manutenzione e una folta vegetazione, quest'ultima tale da non renderlo neppure visibile. Attualmente i punti interdetti sono tre: il primo e' quello che dal ponte-canale sul Rio Casamavari va al Borgo del Portellino, sotto a quello di Sant'Antonino. Il secondo va dalla presa di Campobinello al Poligono di tiro a volo ex Vittorio Emanuele III°, franato e sparito nella vegetazione (foto 30 come era negli anni 60, scattata da Campobinello). Il terzo non esiste piu' ed e' quello che dal campo di tiro a volo andava in Via Ca' de Mussi, zona Staglieno. Non ci sono tracce neppure del canale di captazione sul Rio Poggetti dove e' quasi impossibile accedere a quel Rio e a quel ponte-canale.
Nella prima parte descrivo e fotografo l'avvicinamento al canale, quello piu' antico, nascosto e sconosciuto. Da Via Antonio Burlando, altezza Istituto Comprensivo Burlando (Linea bus 49, capolinea Piazza G. Verdi), scendiamo nella Via delle Ginestre sino all'altezza della breve scalinata, a sinistra, che porta sul canale di inizio percorso (foto 1-2-3). Dopo aver superato il ponte-canale sul Rio Molinara vale la pena visitare, svoltando a sinistra, quella che un tempo era una fonte e un punto di captazione dei piu' antichi chiamato "aegua fresca" (acqua fresca), ora in questo stato a seguito alle ultime alluvioni. Riprendiamo il canale; arriviamo dalla galleria di accesso al ponte-sifone sopra il Cimitero Monumentale di Staglieno (questo e' il punto di arrivo della lunga passeggiata sull'acquedotto da Cavassolo), saliamo l'acciottolato e poi la creuza di Salita San Pantaleo sino all'imbocco del sentierino che porta, a sinistra, ad una ex “cava” dove nei primi anni del 1900 veniva estratta la pietra che, trasportata per mezzo di vagoncini su rotaia, serviva alla costruzione di alcune case di Via Burlando, compresa la scuola.
Ritorniamo sulla creuza; la saliamo brevemente sino al palo della PP.II. poi seguiamo, a destra, il sentiero che porta al ponte-canale sul Rio Casamavari (il ponte-canale e il successivo canale sino al Borgo del Portellino e' chiuso da molti anni per motivi di sicurezza). Il sentiero di discesa, ora in brutte condizioni, era tenuto in ordine ed era percorso, oltre che da noi ragazzi, da persone che si spostavano da più direzioni: da via Burlando, da Staglieno o da San Pantaleo. Lo percorsi coi miei famigliari, assieme ad altri miei coetanei, nel giorno della prima comunione... era il tragitto piu' breve, comodo e unico per arrivare alla Chiesa del SS. Sacramento di Via A. Burlando. Per conoscere la parte piu' antica del ponte-canale e uno dei punti di captazione, occorre seguire la traccia di sentiero a sinistra del ponte-canale sul Rio Casamavari (foto 17).
Lo stretto canale passa a sinistra del piano di calpestio ed è visibile, in parte, nonostante vegetazione e smottamenti lo nascondono (TRATTO PERICOLOSO E NON PROTETTO A VALLE. SE PERCORSO, “PRESTARE MOLTA ATTENZIONE”. PERICOLOSO ATTRAVERSARE IL PONTE-CANALE). Qui,bisogna ripercorrere a ritroso il sentiero sino alla creuza di Salita San Pantaleo. DUE SONO LE COSE: se si scende: si arriva nella Via Superiore del Veilino e poi sulla Piazza del Cimitero di Staglieno e alle fermate Bus AMT linea 34-13-14. Se si sale: si arriva sulla lingua di asfalto che porta, a destra, al Borgo di Sant'Antonino, poi al Montino e per creuza si arriva nella Via Superiore del Veilino poi, sulla Piazza del Cimitero di Staglieno. A sinistra, passato il sottopasso della Ferrovia Genova-Casella, si arriva in Via Carso. Manca una parte di canale: quella che dal ponte-canale sul Rio Casamavari portava, per canale, un ponte-canale e una galleria, alla galleria che collega il ponte-sifone sul Cimitero Monumentale di Staglieno e al canale verso Via A. Burlando.
Nella seconda parte descrivo e fotografo un altro breve tratto passando fra alcuni Borghi, credo, a molti sconosciuti. Partiamo dalla curva di Via Carso (foto1) (bene e' spostarsi col mezzo pubblico della linea 64 capolinea in Piazza Manin). Percorriamo a destra fra case, fasce e boschi la Via San Pantaleo lasciando a sinistra la Chiesa omonima, oramai in stato di abbandono (foto 4), e proseguiamo verso il sottopasso della ferrovia Genova-Casella sino al bellissimo Borgo e Chiesa di Sant'Antonino di Casamavari con Torre campanaria di epoca romanica e poesia del Poeta E. Firpo sulla facciata della Chiesa. Scendiamo la creuza sino a raggiungere il piccolo Borgo del “Portellino”; a destra il canale e' sbarrato per motivi di sicurezza (portava al ponte-canale sul Rio Casamavari e il sentiero, all'ingresso del Tunnel di accesso al ponte-sifone poi, in Via A. Burlando).
Seguiamo a sinistra il sentiero che affianca il canale; superiamo il ponte-canale sul Rio Briscata, sopra lo svincolo autostradale Genova-Est: siamo al piccolo Borgo del Montino. Un tempo il canale proseguiva a sinistra verso la localita' di Campobinello (questo era il sentiero, a lato del canale, che noi facevamo giornalmente: io per andare a scuola, gli adulti... chi a lavorare o semplicemente a comprare). Il canale proseguiva, verso la presa sul Rio Campobinello (punto di captazione) poi sino al Poligono di tiro a volo ex Vittorio Emanuele III, passando dal ponte-canale e punto di captazione sul Rio Poggetti (un'oasi di verde con laghetti da noi frequentati). Dal campo di tiro a volo il canale, ora sparito, proseguiva verso Via Ca' de Mussi. Scendiamo la creuza di Salita Montino sinoall'asfalto della Via Superiore del Veilino; seguendo, a sinistra, i due-tre km ca. di strada arriviamo a quel campo di tiro dove si possono ancora notare, vegetazione permettendo, alcuni tratti di canale e ponti-canale. Con lo stato di vegetazione attuale, questo tratto non e' di grosso interesse.
Note alle parti prima e seconda: ricordi della mia infanzia. Si... nacqui proprio sull'acquedotto, a Campobinello, in una casa del Sec. XVIII a Nord del Borgo del Montino. Una casa con due abitazioni fra campi, alberi da frutta, di ulivo e fasce coltivate dai miei genitori affittuari dal 1949. Ricordo i primi tuffi e le prime nuotate coi miei amici nelle limpide e pure acque dei laghetti e laghi da Tinn-a, Tann-a. e Cassoua (conca, tana, e cazzuola), nei Rii di Campobinello, Briscata e Poggetti ora in parte spariti con la costruzione dell'autostrada, dalle alluvioni e dalla folta vegetazione. Nei rigidi inverni ero molto incuriosito nel vedere i primi “ghiacciatori” scalare l'enorme "meringa" di ghiaccio, alta una ventina di metri, formatasi a seguito della fuoriuscita di acqua dal canale che dal Rio Campobinello si collegava al ponte-canale a tre arcate (ancora in buone condizioni).
Sino ai primi anni 60 il tratto di canale che da quel Rio andava al Borgo del Montino “portava” ancora acqua utile per irrigare i numerosi orti. In casa l'acqua arrivava tramite una pompa che, azionata manualmente dall'interno la “pescava” esternamente, filtrata con sabbia, da una botola formata da tre scomparti. L'acqua da bere la prendevamo alla fonte di "Montecatini"(*), per questo si scendeva sul Rio Campobinello. La fonte ora non esiste piu', al suo posto c'e' un pilone dello svincolo autostradale di Genova-Est. Gli smottamenti terrosi causati dai cantieri per la costruzione dell'autostrada e dello svincolo di Genova-Est, investivano sia il Rio Campobinello che il canale di captazione ancora in ottimo stato tanto da infangare le limpide acque che ancora scorrevano al suo interno sino al Borgo del Montino, e che servivano per irrigare i numerosi orti.
Per questo, annualmente, circa trecento metri di canale, venivano puliti con “spasoie de brugo” (scope di erica) dai molti volontari di quel Borgo: fra questi mio padre. A turno entravano all'interno della sezione e a passo veloce, affiancati in coppia, con “scope” e sacchi di juta, spingevano la melma depositata sul fondo sino a farla defluire all'altezza di un blocco appositamente ricavato. Era un lavoro molto duro e faticoso, il compito di noi bambini era quello di guardare e portare da bere a questi "pulitori"; il mangiare col caffe' lo portavano le mogli. Il tutto veniva fatto solo la domenica... ed era piu' di una. Bellissimi ricordi di aggregazione, di sacrificio, di dovere, oltre al valore e al rispetto per la conservazione delle cose. La costruzione dell'autostrada ha trasformato tutto, motivo per cui la mia famiglia fu' costretta a cambiare abitazione. La casa, non piu' raggiungibile; ora e' un cumulo di macerie.
(*) La fonte di Montecatini: era molto conosciuta e rinomata per la qualita' e leggerezza della sua acqua. Leggenda, o credo popolare, diceva che nel momento della peste a Genova le sue acque avevano “poteri miracolosi”... una volta bevuta, magari non guarivano ma... davano beneficio; questo e' quello che raccontavano gli anziani di allora (comunque, credetemi, era veramente buona e leggerissima: certamente aveva delle qualita').
NOTE FOTO 1^ parte: foto 13: il Borgo di Sant'Antonino, il Portellino, a destra in basso il canale che porta al ponte-canale sul Rio Casamavari (chiuso). Sullo sfondo, da sinistra a destra, il Forte Sperone, le Baracche (poche abitazioni e Ostaia de Baracche (osteria delle Baracche) e il Forte Puin. Le foto 22-23 e 24, fotografano il manufatto di raccolta acqua con sezione di canale e presa. Da notare la scritta su marmo con monito: “CADENDO L'ACQUA NEL FOSSATO E' PERMESSO LAVARVI EX DEC. DIEI 22 X BRIS 1740.
NOTE FOTO 2^ parte: foto 17: il Borgo del Montino col ponte-canale Briscata. Ca' de Mussi e Banchelle sullo sfondo. Foto 28: resti della casa di Campobinello a destra sotto lo svincolo autostradale di Genova-Est. Foto 29: il canale che dal Rio Campobinello andava al Rio Poggetti, fotografato da Campobinello negli anni 60.
NOTE FINALI: descrivo e fotografo questi Borghi e questi posti per farli conoscere a piu' persone. I percorsi sono di natura “turistica”, eccetto la parte che dal ponte-canale sul Rio Casamavari porta, a sinistra, all'antico ponte-canale), chi la volesse percorre lo fa sotto la propria responsabilità. I (pochi) volontari dell'Associazione aegua-fresca tengono in ordine il tratto che da Via Antonio Burlando porta al ponte-sifone (compreso), sopra il Cimitero Monumentale di Staglieno (ripulendolo da erbe e piante infestanti e da varie “lordure”). Con un po' di buona volonta', da parte delle nostre Istituzioni, si potrebbe mettere in sicurezza il tratto di canale che dalla fine del ponte-canale Casamavari va al Borgo del Portellino.
Foto a seguito.
Il socio Bruno M.
Prima Parte da Via Burlando
Seconda Parte da Via Carso