17-12-2022   Monte Figne e Monte Taccone

Approfittiamo di uno scampolo di bel tempo per cogliere l'attimo e godere, se siamo ancora in tempo, dello  spettacolo del  gelicidio. Parto con Adriana, Eugenio e Francesco, alla volta dell'ampia curva a sinistra dove, alla sua destra, su sterrato, lasciamo l'auto. Superiamo  la sbarra e saliamo abbastanza  dolcemente, fra ampi panorami, attraversando  alcuni Rivi ed una  recinzione, sino a raggiungere quella successiva che da sul valico di Prato Leone. Lo scenario  che ci accoglie e' fantastico: un paesaggio  fatto di  piccoli e di grandi diamanti  luccicanti che coprono rami, rametti e fili d’erba e così alberi e piante; vere architetture vegetali. Il tiepido  caldo del sole comincia a fare i suoi effetti: lo sciogliersi del  ghiaccio dai rami e dalle foglie, provoca un vero concerto di suoni. Ci fermiamo, oltre che a fotografare questo incantevole spettacolo, ad ascoltare. Ci muoviamo forzatamente ma non proseguiamo diritti  verso la via normale di salita all'Osservatorio ma, seguiamo lo sterrato che porta ai Laghi del Gorzente.
Molti  sono i tratti ghiacciati per questo cerchiamo, oltre che a prestare attenzione, di non essere  colpiti da pezzi di  ghiaccio che si staccano dagli alberi. Non e' cosi' per le gocce d'acqua. Arriviamo  alla sbarra e svoltiamo a destra, seguendo il sentiero arrivia- mo sulla dorsale e con una breve deviazione, non segnata, scendiamo a destra verso l'Osservatorio naturalistico Damiano Barabino. Una breve sosta e via, a sinistra, in direzione Est e verso il ghiacciato versante Nord del Bric di Guana. Alcuni saliscendi ci portano al Prato Per- sechino poi a sinistra per il sentiero (quello in alto ed ora segnato con alcuni  paletti) che dapprima  ci porta al Passo Mezzano poi alla vetta del Monte Figne. Non fa caldo, il mio termometro segna 4 gradi sotto lo zero; scendiamo.
Ora per dorsale arriviamo  nuovamente al Passo Mezzano poi, anziche' scendere a destra verso Prato Persechino, continuiamo verso la ventosa vetta del Monte Taccone. Una foto e giu' verso il Prato e per lo stesso percorso fatto all'andata, arriviamo all'Osservatorio pronti per una meritata sosta mangereccia, ora al tiepido caldo del sole. Il ritorno  prevede un percorso diverso. Dall'Osservatorio  scendiamo a sinistra per la classica via normale; quella che passa  dalla fontana del segaggin e arriva al valico di Prato Leone. Qui usciamo dal recinto e ora, per lo stesso sentiero di salita, arriviamo alla macchina dopo ore 05,45 (con tante soste), a conclusione di questa bellissima escursione e giornata meravigliosa.                   

DIMENTICAVO era doveroso il rimbrotto fatto ad Eugenio, nostro organizzatore, per non  averci consigliato l'uso del "caschetto e ombrello". Naturalmente sto scherzando.                  
       
AVVICINAMENTO: da Bolzaneto, uscita autostrada, seguire a destra le indicazioni per Pontedecimo, Campomorone. A fine rettilineo, attraversare a sinistra il ponte sul Torrente Polcevera, salire la SP 4 per Praglia e superare il piccolo Borgo di Caffarella. Proseguire ancora per circa due-tre chilometri sino alla curva a sinistra dove alla sua destra si lascia l'auto nell'area di posteggio, sterrato.

 


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